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Più gioie, capiamoci. Con qualche dolore. Sulle soddisfazioni che dà un carro miscelatore vorrei sorvolare.
Tutti sappiamo come la componente fibrosa in una razione unifeed sia fondamentale per creare nel rumine un substrato fibroso importante per la corretta alimentazione dei bovini.
Tutte le aziende zootecniche ne hanno almeno uno, tutti lo definiscono “il carro” identificandolo come la macchina più importante dell’allevamento ma è molto più di una semplice macchina.
Chissà che pensano le vacche della vostra mandria quando - ormai abituate - sentono che si avvicina il momento dello scarico della razione unifeed in mangiatoia.
“Le diverse razioni aziendali vengono preparate e distribuite due volte al giorno, ma con questo carro, che possiede un’accuratezza e una velocità di miscelazione davvero uniche, le operazioni procedono spedite, e basta una mezza giornata di lavoro. Nella restante metà della giornata, il carrista può fare altro”.
Tutto muta rapidamente, anzi sembra che ora tutto cambi repentinamente, ma le azioni da fare in una stalla - con gli animali - sono sempre quelle di prima.
Mi chiamo Luca Zolin, non Harry Potter: quindi non ho la bacchetta magica.
Quindi per capire come sarà la zootecnia italiana domani non posso che fare - insieme a voi - delle considerazioni.
Da trent'anni frequento stalle, allevamenti ed allevatori e tantissimi mi conoscono. Da questi mi giungono spesso delle richieste di "consulenza" circa il funzionamento del loro miscelatore, qualsiasi esso sia.
Il carro unifeed all'inizio era proprio "una tinozza" con le ruote: una vasca di acciaio con sotto le ruote e dentro un paio di coclee che giravano, giravano all'infinito.
Il sistema zootecnico - produzione di carne, latte e derivati - è uno dei segmenti più dinamici e rilevanti dell'agricoltura nazionale e comunitaria.