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L’impegno per produrre buoni foraggi, procurarsi componenti di qualità al giusto prezzo, creare miscelate perfette il più delle volte non basta: occorre capire come gli animali interagiscono con le razioni che hanno disponibili in mangiatoia.
E’ una di quelle domande che sento spesso fare nelle aziende zootecniche. Ed è una faccenda seria, tant’è che pochi sanno “quanto” sia il tempo dedicato di fatto ad attuare le condizioni di salubrità e pulizia che necessitano ai bovini per godere di un effettivo benessere ambientale.
Dalla viticoltura alla raccolta di ortaggi e frutta, dalla semina al diserbo, dalla cura del verde domestico a parchi e giardini pubblici. E anche in stalla. Miscelatori unifeed e non solo: attrezzature piccole e grandi che assolvono compiti tra i più diversi. C’è un’esplosione di proposte a emissioni zero in agricoltura.
Cosa mi ha insegnato la lunga esperienza tra stalle, corti e produttori di macchine? Gli allevatori sanno fare molto bene il loro lavoro, ma la condivisione di risultati, esperienze e soluzioni può migliorare la redditività delle aziende. Vediamo insieme alcune idee per il nostro settore.
L’elettrico avanza, l’elettronico già da tempo fa parte della nostra vita personale e professionale.
Il tema del benessere animale è sempre più pregnante. Capiamoci, non è che prima le stalle fossero un luogo immondo: la cura dell’ambiente in cui le mandrie vivono è sempre stata una preoccupazione degli allevatori
Quando l’ho incrociato la prima volta, in una stalla del parmense, mi sembrava un giocattolo.
Si muoveva tra le corsie della stalla come un folletto, indomito e veloce.
Sempre più grande è la consapevolezza che la stalla di qualità non è un “luogo” ma un sistema, un modo di lavorare, gestire, essere allevatori e agricoltori.
Per la maggior parte degli italiani il “benessere animale” è una questione importante.
Bella domanda: che vi serve oggi per avere la stalla a posto? Già, che vuol dire “la stalla a posto”?