Mai Cosė Tanto Dipende da Cosė Poco

Mai Cosė Tanto Dipende da Cosė Poco

Dalla "tinozza" con ruote e coclee al mezzo super tecnologico. L'evoluzione della specie "unifeed" e dell'agricoltura in generale.

Il carro unifeed all'inizio era proprio "una tinozza" con le ruote: una vasca di acciaio con sotto le ruote e dentro un paio di coclee che giravano, giravano all'infinito. Correvano gli anni '80 del secolo scorso, sembra un'era fa ma in realtà stiamo parlando di ieri, ieri l'altro al massimo. In stalla l'attrezzo più tecnologico era la mungitrice - le prime, a vaso - mentre ora abbiamo le sale mungitura che misurano anche la pressione della bestia, non solo quanto latte fa.
Nei campi la cosa più complicata era l'imballatrice: non tutti l'avevano. La mietitrebbia poi era una cosa paurosa: aveva sostituito quelle che giravano di aia in aia e si muoveva nei campi - enorme, imponente, con la barra frontale che sembrava la grande bocca di un mostro mangiatutto. Era un mondo diverso e l'agricoltura, oltre che la zootecnia erano ancora segnate da tantissimi piccoli allevamenti, perlopiù di piccola dimensione, che garantivano la sussistenza dei nuclei familiari.

Oggi, qualche decennio dopo, siamo al 4.0. Siamo nell'era dell'agricoltura di precisione. Per strada le auto vanno a batterie, sui campi i trattori sono guidati dal satellite che - invisibile - tutto vede e tutto sa. La tecnologia governa il mondo e - prepotentemente - anche il mondo agricolo è contaminato positivamente dalla rivoluzione intelligente che pervade tutto il nostro vivere quotidiano.
Ma... ci sono sempre i ma e i però. Basta un sensore bacato, un banale connettore che non funziona e tutto si ferma: anche una macchina da 200mila € diventa ostaggio di un semplice, banale e povero elemento che fa parte di una serie infinita di pezzi che compongono le meravigliose macchine che popolano oggi le aziende agricole.
Mai come ora, in questo tempo, le grandi cose e attrezzature dipendono anche da parti e aspetti banalmente piccoli ed infinitesimali.

Oggi una macchina unifeed è anch'essa un concentrato di tecnologia: dai materiali usati per costruirla ai molteplici dispositivi di cui è dotata. E una macchina unifeed efficiente fa davvero la differenza in un impianto zootecnico in cui - grazie alla razione che il miscelatore rende sulla mangiatoia - aumenta la quantità e qualità della produzione di latte per capo. In una mandria di 500 capi, un litro di latte in più al giorno per bestia - a parità di costo per produrlo - in un anno fa la bellezza di circa 75.000 € in più di resa economica. Se poi i litri di maggior resa sono due, tre... fate voi i conti.
Ma ho visto come - senza disturbare tecnologia e altre diavolerie applicate ai miscelatori unifeed moderni - ci siano degli aspetti molto più banali e semplici che in un carro fanno la differenza.
Ricordate: la qualità della miscelata è l'elemento fondamentale dell'alimentazione della mandria, da cui dipende tutto il resto come le rese di latte e carne, il benessere fisico dell'animale, le cariche di grassi e proteine del latte che lo rendono adatto a caseificazioni di qualità.

Pensate ad esempio ad un elemento piccolo come i coltelli delle coclee e - se c'è - della fresa frontale di carico per i semoventi.
Ogni ricetta ha una parte importante di foraggi. Nell'alimentazione per il Parmigiano Reggiano la parte costituita da foraggi arriva addirittura al 75% della ricetta. Pensate se questi alimenti fibrosi, che sono alla base della ruminazione, non venissero lavorati in modo ottimale dal miscelatore cosa succederebbe.
L'animale ne risentirebbe in vari modi e con svariate conseguenze, sia di tipo nutrizionale, che produttivo e anche di benessere. Non è così raro incontrare miscelate non omogenee, poco soffici, che una volta scaricate in mangiatoia inducono l'animale ad una selezione degli alimenti della ricetta.

E' il segnale evidente di una azione miscelante carente, in cui è pressoché matematico che le fibre lunghe non sono tagliate in modo netto e alla lunghezza ottimale che corrisponde a 2,5-3,5 cm. Considerate poi che i foraggi sfibrati e non tagliati di netto perdono una parte delle proprietà organolettiche - importanti e gradite ai bovini - oltre a quelle di stimolo della ruminazione.

Notate che un elemento considerato "marginale" come le lame applicate alle coclee siano in realtà importanti.
Infatti le migliori performance produttive sono raggiunte quando tutte le componenti della filiera dell'alimentazione lavorano bene insieme, sia quelle legate alla ricetta (gli alimenti e la loro combinazione nutrizionale) che quelli meccanici (derivanti dai mezzi usati per preparate la razione che viene fronita agli animali). Ecco un esempio di come - nei miscelatori moderni pieni di tecnica e tecnologia - anche parti più tradizionali e puramente meccaniche rivestano una funzione importante per cogliere appieno i risultati che ogni imprenditore si aspetta dal proprio impianto e dalla propria impresa.
 

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