Abbiamo scritto 43 articoli
Da sempre considerato una cosa “sporca”, uno scarto di stalla, il letame si è rivelato essere una delle maggiori risorse che l’azienda agricola genera nella sua attività.
Più gioie, capiamoci. Con qualche dolore. Sulle soddisfazioni che dà un carro miscelatore vorrei sorvolare.
Anche quest’anno è arrivato il tempo della transumanza dalla montagna alle stalle di pianura.
Quando lanci un prodotto ti fai tante domande.
Soprattutto pensi se possa avere successo presso il pubblico a cui è destinato, ripagando dell’investimento economico, progettuale e industriale che la tua azienda ha compiuto.
Tutti sappiamo come la componente fibrosa in una razione unifeed sia fondamentale per creare nel rumine un substrato fibroso importante per la corretta alimentazione dei bovini.
Ditemi che non è d’accordo: andare dritti al sodo, lavorare meno ma (perfino) migliorare le performance della mandria, del terreno, dell’azienda nel suo complesso.
Ricordo (quasi) con affetto la forca della stalla: rappresentava lo strumento principale del lavoro che l’allevatore svolgeva in stalla. Ricordi di giovinezza.
Le campagne sono percorse da mezzi potenti e possenti, fatti apposta per raccogliere con precisione e rapidità grandi quantità di foraggi, mais trinciato e altre colture arrivate finalmente a maturazione.
Tutte le aziende zootecniche ne hanno almeno uno, tutti lo definiscono “il carro” identificandolo come la macchina più importante dell’allevamento ma è molto più di una semplice macchina.
Il letame animale è la miglior fonte di sostanza organica per il terreno e viene impiegato sia per nutrirlo che per migliorarne le condizioni.