Primo Maggio: L’agricoltura C’č?

Primo Maggio: L’agricoltura C’č?

Fare l'agricoltore oggi è diventato un lavoro incredibilmente complesso. In ogni annata agraria gli agricoltori devono prendere centinaia di decisioni partendo da cosa seminare, quando seminare, come proteggere la coltura da parassiti ed infestanti, quando e quanto concimare, quando e quanto irrigare etc.

E poi in stalla: quanti problemi, più o meno complessi, da gestire con rapidità, conoscenza e… passione.

Perché fare l’agricoltore oggi richiede grande passione per affrontare quotidianamente tutti gli aspetti di un mestiere che ha radici antichissime ma - al tempo stesso - ha bisogno delle ultime tecnologie per essere sostenibile ed avere un futuro.

Fare l’agricoltore oggi esige massima efficienza agronomica, conoscenza delle innovazioni, della burocrazia e dell’andamento dei prezzi: ma non basta.

Occorre avere uno sguardo sul futuro, dove la sfida si accentua sui temi del cambiamento climatico e - forse ancora di più - dello sforzo per riuscire a realizzare produzioni di qualità generando reddito che garantisca futuro alle nostre aziende.

Missione impossibile creare reddito facendo quello che si è sempre fatto o dicendo: io ho sempre fatto cosi.

Tutto questo questo si muove tra la sapienza antica che ha sostenuto per tantissimo tempo l’azione degli agricoltori (i “contadini”, coloro che coltivavano la campagna) e le soluzioni tecnologiche disponibili oggi: dalle macchine, ai materiali fino ai satelliti e alla ricerca in dialogo di reciprocità creativa.

Insomma, una agricoltura nuova capace di dare una risposta di benessere a chi di essa vive, al territorio dove essa si sviluppa e offrire prodotti “buoni” ai consumatori

Un’agricoltura capace di ridare al terreno ed alle piante le sostanze nutritive di cui hanno bisogno; utilizzare e non dissipare le risorse; contribuire, con il ritorno a metodi che esaltano e non distruggono la vita, quali sono le pratiche che fanno riferimento al biologico, all’agricoltura organica e rigenerativa.

Questa nuova agricoltura ha bisogno di persone capaci, competenti, appassionate: penso a tanti allevatori, agricoltori e giovani che stanno scommettendo sulle loro stalle, i campi e metodi che sanno di innovazione e sviluppo.

Persone per le quali l’agricoltura torna ad essere il perno di uno sviluppo che apre e non chiude al futuro: un’agricoltura che è fonte complessa di biodiversità, cibo, paesaggio, ambiente, tradizioni.

In tutto questo cosa possiamo fare noi di Lucagri?

Essere accanto agli agricoltori di oggi, soprattutto quelli orientati al futuro: la competenza, professionalità, capacità organizzativa ed elaborativa che è necessaria per loro sta alla base del nostro lavoro e dà senso alla nostra presenza.

Buon 1° maggio a tutti voi.

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