Si apre Eima 2020, con un anno di ritardo e - purtroppo - tanti spazi liberi.
La pandemia , in questi due anni, ha lasciato un segno evidente nella nostra agricoltura evidenziando tutte le debolezze del sistema produttivo e agricolo italiano.
A raddrizzare i numeri è stato - determinante - il credito d’imposta che ha incoraggiato gli agromeccanici ad investire sull’alta tecnologia con un significativo incremento, dando fiato alle industrie che operano nella meccanizzazione.
Queste industrie le vedremo al prossimo salone Eima, con tante speranze e poche certezze.
Quest’anno non sarò tra gli espositori di Eima.
Le case straniere che in Italia rappresentiamo hanno scelto - per una serie di motivazioni - di saltare l’appuntamento in attesa che mutino in meglio le condizioni e il contesto operativo in cui agire, senza comunque rinunciare all’azione commerciale e di consulenza che contraddistingue Lucagri nel nostro paese.
Questa mancanza non limiterà il nostro lavoro, anzi sarà motivo per “inventare” nuove forme di collegamento e connessione che possano surrogare degnamente la tradizionale visita presso lo stand fisico in fiera a Bologna.
Sicuramente potremmo incontrarci tra i corridoi del salone bolognese, scambiare qualche parola e un saluto, o anche affrontare qualche argomento commerciale, tecnico o di altro genere.
Non muta la mia (nostra, siamo un team) disponibilità ad incontrarvi.
Mi sembra già strano, dopo tutte le edizioni vissute “dal di dentro” passando giorni e giorni nello stand accogliendo clienti e pubblico - curioso o interessato - presente ad Eima.
Un primo pensiero è per coloro, amici o competitori possano essere, che saranno presenti come espositori:
un augurio sincero di buon lavoro.
Contemporaneamente, il mio pensiero va già oltre Eima, ai tanti allevatori e agricoltori che puntano sull’innovazione e contano sul nostro supporto per implementare nelle loro aziende attrezzature e macchine capaci di sostenere la loro azione di rinnovamento.
Certo, convergere in un unico luogo e trovare tutto quanto offre il mercato in un solo colpo è comodo. Anche se - questa volta - le assenze si faranno certamente notare.
In questo senso dobbiamo decisamente guardare avanti, capire come fare la nostra parte per contribuire - da protagonisti - alla ripresa del mondo agricolo.
Ed è in questa direzione che va il secondo pensiero: essere tra i protagonisti comporta, per noi, di affinare le nostre capacità commerciali. Rendere più efficace la nostra presenza consulenziale a disposizione dei clienti - acquisiti o potenziali essi siano - qualificando servizio e competenze.
Ognuno di noi deve investirsi del ruolo di sostegno e propulsione verso l’innovazione dell’agricoltura. Non solo macchine, attrezzature, mezzi quindi. Ma anche competenza, conoscenza, marchi leader, soluzioni di alto profilo, sviluppo, sostenibilità, successo: qualità, se dovessimo usare un termine riassuntivo. Sono queste le “key words” per farci trovare nel grande mare in cui noi tutti operiamo ogni giorno.
Questo - ovviamente - va ben oltre Eima.
Questo mi stimola ad inventare ancora una volta il mio ruolo, al vostro servizio.
Luca Zolin