Di Cosa ha Bisogno un Allevatore?

Di Cosa ha Bisogno un Allevatore?

Di cosa ha bisogno un imprenditore zootecnico per svolgere bene il suo lavoro?

Oggi - 2020 - tra tecnologia, tecnica, economia e burocrazia - i bisogni sono molti perchè condurre un'azienda, di qualsivoglia tipo e dimensione, significa ogni giorno affrontare una complessità di aspetti e situazioni che non lasciano tranquillo nessuno.
Per assurdo può essere più facile gestire una grande azienda che non una piccola.
Nel senso che la grande azienda - per numero di capi, estensione di terreno, parco macchine e strutture - per il solo fatto di esistere ha già una sua organizzazione strutturata, altrimenti non esisterebbe e potrebbe resistere. Potremmo parlare per giorni di come si siano evolute le macchine, le tecniche e le tecnologie applicate.
E a fare questo ci pensano gli esperti che, per mestiere, elaborano teorie e prefigurano scenari macro e micro economici indicanti quale sarà il futuro, anche quello della agricoltura e della zootecnia. Dobbiamo parlare anche del fattore umano poichè in questa progressione non dobbiamo e possiamo dimenticare il protagonista dell'evoluzione che abbiamo conosciuto e di quella che ci aspetta.
Per fattore umano intendo le persone: gli addetti alla stalla - componente umile e basilare della catena umana che popola una azienda agricola zootecnica - come al consulente agronomo che programma coltivazioni e colture; e poi via via tutti gli altri - il nutrizionista che come un alchimista formula ricette per avere latte in abbondanza con proteine-grassi-caseina tali da essere
Tornando alla domanda "Di cosa ha bisogno un allevatore?" credo sempre più decisamente che la risposta sia una sola. Professionalità e professionisti che la incarnino concretamente nel loro specifico servizio svolto accanto agli allevatori.
In questi decenni abbiamo conosciuto - per la prima volta nella storia dell'umanità - una accelerazione straordinaria nel progresso di tecniche e metodi di lavoro e produzione.
Anche l'agricoltura ha conosciuto queste mutazioni e beneficiato dello sviluppo che tutto ciò ha rappresentato. Negli allevamenti siamo passati in un tempo relativamente breve - qualche decennio solamente - dalla forca al miscelatore elettrico alimentato dai pannelli fotovoltaici posti sul tetto della stalla. Senza dubbio un bel salto. Tutti noi che frequentiamo il settore da tempo sappiamo cosa questo abbia comportato tutto ciò. Alcuni paesi europei - uno in particolare - ha elaborato una politica agricola che nel tempo ha imposto una riduzione del numero dei capi bovini presenti nelle stalle, compensata - grazie all'affinamento della tecnica e tecnologia dell'alimentazione - da una maggiore produzione di latte per ogni capo bovino.
Poi ci siamo noi, quelli delle macchine: quello del trattore, quello del telescopico, quello del carro... e così via, collegando ognuno alla macchina o attrezzatura che ha proposto e venduto.
"Venduto", che brutto termine. Mi ricorda tanto il mercanteggiare che animava i mercati dove le bestie erano oggetto di trattativa tra il venditore e il compratore. Trattative estenuanti, con in mezzo il "mediatore" che mettendo d’accordo i due comparenti aveva anche lui la sua fetta di gloria e di ricavo.
Noi siamo l'evoluzione della specie "mediatore da mercato" che in chiave moderna e utilizzando tecniche di vendita e metodologie precise, quasi scientifiche, proponiamo la nostra mercanzia per chiudere il contratto a tutti i costi. Oppure siamo qualcosa di diverso.
Appunto, una figura diversa: professionisti. Vorrei proporvi infatti una riflessione sulla figura specifica del venditore di macchine ma da una prospettiva inesplorata, che porta vantaggi a tutti i soggetti della filiera macchine: chi costruisce, chi propone, chi acquista perchè ne ha bisogno.
A presto, allora, con delle idee e dei suggerimenti.
Intanto vi chiedo: quelli che girano per le vostre aziende per via delle macchine da vendere (da parte loro) e da acquistare (da parte vostra) come li considerate?
Mi piacerebbe saper cosa pensate: le categorie di pensiero sono molte, a partire da...

  • rompi.....
  • furbini
  • canaglie
  • chiaccheroni....

fino alla considerazione migliore che ci sia: "è un professionista preparato!"
A presto!.

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