Che vi Serve Oggi? Agricoltura, Ambiente e Lucagri

Che vi Serve Oggi? Agricoltura, Ambiente e Lucagri

Che ci azzecca, direte voi.
Poco, ovvero molto, in verità.
Cop26 sul Climate Change - cambiamento climatico per dirla in italiano - ha messo a fuoco quello che tanti agricoltori e coltivatori conoscono guardando i propri campi e le proprie colture.
Secco persistente (quindi necessità di irrigare) o precipitazioni torrentizie che sembrano uragani tropicali (quindi problema inverso, troppa acqua tutta insieme) sono situazioni che stanno succedendo con troppa frequenza, generando disagi e difficoltà operative ed economiche importanti.

La domanda qualè?: cosa possono fare gli agricoltori per ovviare a questi problemi?
Il cambiamento del clima è un problema complesso, a cui occorre rispondere con azioni che investono tanti ambiti produttivi - industriali, agricoli, commerciali - oltre che personali (legate ai consumi e agli stili di vita). Le attività agricole sono parte della soluzione del problema.

Ad esempio nei campi.
La campagna è uno dei luoghi in cui contrastare il riscaldamento.
Un suolo strutturato è ricco di sostanza organica e nutrienti.
E’ ricco di acqua, che trattiene per renderla agli esseri viventi al loro bisogno, in maniera graduale.
E che assorbe durante le precipitazioni, possibilmente rispettando la regola 70/30: 70% di assorbimento, 30% di scorrimento superficiale
Infine, è uno scrigno di biodiversità, un serbatoio di vita in cui la sostanza organica diventa buon cibo per gli organismi che vivono nelle porosità del terreno e che rendono possibile la conversione della materia organica in humus.

Tutto ciò significa minore erosione, freno alla desertificazione e impoverimento biologico del suolo.
Significa anche migliori colture, produzioni più ricche e migliori, ambiente più salubre e maggiore disponibilità di cibo per la popolazione.

Joskin, ad esempio, progetta e costruisce mezzi di trasporto “rispettosi” della struttura del suolo, per un minore calpestio, con basso indice di compattamento.
Ciò permette il mantenimento di un alto tasso di respirazione del terreno per garantire l’ossigenazione degli organismi viventi in esso.
Una porosità sufficiente per l’assorbimento dell’acqua piovana e - altro aspetto fondamentale - per l’imprigionamento della Co2 atmosferica nel primo strato superficiale di suolo, convertendo il carbonio in sostanza organica.

Sempre Joskin progetta e produce carri botte che sono veri e propri sistemi di distribuzione dei liquami.
Questi reflui di allevamento sono dei concentrati di sostanza organica, ricchi di elementi nutrienti per il suolo. La loro capacità di apportare nutrienti al complesso sistema vivente presente nel terreno dipende in gran parte dal metodo in cui avviene la distribuzione a terra.
In questo specifico ambito Joskin ha sviluppato sistemi e metodi per ottimizzare il deposito dei liquami a livello del suolo e appena sotto la superficie, contribuendo in modo determinante alla salute del terreno, alla sua strutturazione e innesco della capacità rigenerativa.
Tutto questo, abbinato alle lavorazioni conservative del terreno, determina la salute dei suoli, la migliore capacità produttiva degli stessi con minori lavorazioni, che comportano esse stesse minori emissioni in atmosfera di gas serra prodotte dalle macchine utilizzate.

E’ un discorso complesso, poiché il problema è complesso e le soluzioni sono altrettanto complicate. Ma per fare in modo che le attività agricole siano parte della soluzione del problema, occorre che le attrezzature utilizzate permettano ciò.

Mi piacerebbe approfondire questo tema, che interessa tutti e diventerà sempre più assillante.
Perché la sostenibilità ambientale delle aziende agricole è strettamente connessa alla sostenibilità economica delle stesse: se un tempo questo era un fatto di “sensibilità”, oggi sta diventando un fattore di sopravvivenza del sistema.
Parliamone ancora.
Soprattutto parlatene, tenendo presenti queste considerazioni, quando acquistate il prossimo mezzo.

Luca Zolin

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