25 Anni di Esperienza Sono Abbastanza?

25 Anni di Esperienza Sono Abbastanza?

Non credo che manchino le fonti e i contributi per una riflessione sulle difficoltà dell’agricoltura odierna, forse ad essere carenti sono le buone idee che possono contribuire a risollevare un compito fondamentale in un paese come il nostro che ha una tradizione agroalimentare senza pari nell’universo. Prezzi bassi e sempre più compressi, cambiamenti di clima estremi, una burocrazia talmente feroce che per mandare avanti un’azienda agricola si bruciano per "le carte" cento giorni all’anno e per una sola pratica di PSR occorrono, in media, oltre 2kg di carta*: per l’agricoltura italiana è un momento difficile. Eppure ci sono tante indicazioni positive, alle quali voglio dare ascolto. Anche stamane, presto come al solito, mi sono avviato per il lavoro quotidiano. Al bar per il primo caffè, quello che ti mette in moto definitivamente ho fatto questo calcolo: alla signora ho pagato 1 euro per il gradito espresso. Ma dentro di me ho pensato ad Antonio, Marco, Ettore, Francesco... e a tanti altri che a quell’ora erano già in stalla da tanto tempo. Per pagare quel caffè -1€-avrebbero dovuto mettere sul bancone della signora 3 litri di latte, pensando che il valore medio pagato alla stalla è di (appena) 33 centesimi (media italiana) di € per litro. Mi sono fatto i conti tre volte, ma il risultato non cambia. Ma sapete, anzi me lo insegnate voi, quanto serve per produrre 3 semplici litri di latte? Potremmo potremmo mettere in fila gli anni per costruire e sviluppare l’azienda agricola, il costo degli investimenti, la fatica del lavoro quotidiano mai compensata dalle soddisfazioni, la battaglia continua e difficilissima con la burocrazia talvolta ottusa e tanti altri aspetti dell’essere agricoltori e fare agricoltura. Mettendoli sulla bilancia della vita e dell’economia, 3 litri di latte--‐buono e fresco--‐peserebbero come 1 tazzina di caffè preso al volo, di mattina presto, in uno dei mille bar di questo nostro paese? C’è qualcosa che non quadra, i conti non tornano: cosa abbiamo sbagliato? Facendo questi pensieri metto a fuoco, nella mente, il viso di Antonio, Marco, Ettore, Francesco... e tanti altri allevatori che in questi anni ho imparato a conoscere, e che nonostante le difficoltà sono campioni di coraggio imprenditoriale e umano. Che per il nostro paese c’è un futuro e passa per stalle, campi ed allevamenti che danno prodotti invidiati in tutto il mondo, gloria dell’agroalimentare italiano e fonte di vita salubre e buona alimentazione. In questi miei pensieri sta la risposta alla domanda iniziale: perché una news letter? Per essere testimone, anche col mio semplice lavoro, di questi amici che guardano al futuro con coraggio e fiducia.  

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