Biogas e Biometano: la Nobiltà Prodotta Dal Prodotto Più Povero Della Stalla

Biogas e Biometano: la Nobiltà Prodotta Dal Prodotto Più Povero Della Stalla

E’ stato inaugurato, finalmente. Il più grande impianto di biogas / biometano europeo si trova in Veneto, precisamente nella campagna (rigogliosa) che dal vicentino guarda all’alta padovana.

In questa zona - tra Schiavon, Pozzoleone e gli altri comuni confinanti - non mancano certo gli impianti zootecnici: quindi, dove ci sono stalle ci sono animali che, tra l’altro, oltre a buonissimo latte producono quelli che una volta erano considerati scarti inutili.

Ora, quello che veniva screditato come un problema è diventato una risorsa: materia prima preziosa per questo grande impianto che converte letame e liquame in biometano da distribuire per vari usi industriali ed energetici.

Il biogas è una miscela di gas (prevalentemente metano, poi anidride carbonica e azoto) prodotti dalla digestione anaerobica di biomasse – quali scarti agro-forestali, colture dedicate, liquami zootecnici, scarti della lavorazione agroindustriale, rifiuti organici urbani – ad opera di batteri detti metanigeni.

Il bio-metano è invece il risultato della raffinazione e purificazione del biogas. Un upgrading che avviene tramite rimozione di acqua, CO2, contaminanti come silossani, anidride solforosa e ammoniaca, al fine di renderlo impiegabile nella rete e dalle utenze del gas naturale senza la necessità di apportare modifiche agli impianti.

Insomma, una delle belle storie italiane in cui tutto va a finire bene, nella direzione giusta per salvare il pianeta e - contemporaneamente - i bilanci delle aziende agricole oltre che l’ecosistema ambientale della pregiata zona in cui si trovano dei prati stabili tra i più rigogliosi di tutta Italia.

Ci sorge quindi una domanda: che centriamo noi di Lucagri con tutto questo?

Poco si direbbe, ma in verità siamo molto coinvolti nella logistica che sposta “materiali” da e per impianti di produzione biogas+biometano come questo.

Calcolate che l'Italia oggi può contare su circa 2.000 impianti (rispetto ai 150 del 2007) e una produzione di circa 2,5 mld mc, il che rende il nostro paese secondo produttore di biogas in Europa e quarto al mondo.

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Prima del biogas…

A livello regionale, gli impianti si concentrano nel territorio della Pianura Padana, con una percentuale consistente anche in Puglia e Veneto, interessando complessivamente quasi 1.300 Comuni. Ebbene: per “dar da mangiare” ai batteri metanigeni occorri riempire i serbatoi in cui avviene la digestione anaerobica di materiali: il 65% da scarti agricoli, il restante da effluenti zootecnici (20%), FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano, 2%) e fanghi di depurazione derivanti dal processo di trattamento delle acque reflue (3%).

Logisticamente occorre trasportare queste “materie prime” dalla campagna e dalle stalle agli impianti.

Questa catena di trasporto abbisogna di mezzi performanti, capaci di garantire economia, sicurezza, celerità nella catena logistica.

Quindi, prima del biogas, prima della logistica, prima di tutto servono mezzi di trasporto specializzati, adatti ad un utilizzo intenso e professionale, rispettosi delle norme del codice della strada e vantaggiosi nel loro utilizzo.

Joskin offre la gamma più completa di mezzi dedicati a questi trasporti: carri botte per liquami, mezzi trasporto per letami, mezzi specifici per il trasporto di insilati e materiali sfusi con sistema a scarico forzato (rapido, sicuro, con mezzi di grande capacità che permettono una produttività superiore a tutti gli altri mezzi presenti oggi sul mercato).

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Dopo del biogas…

Rimane il digestato: è il materiale residuo che rimane dopo la digestione anaerobica del substrato nel digestore. Esso contiene sia componenti solubili che insolubili, come 

  • nutrienti: Il digestato può contenere nutrienti come azoto (N), fosforo (P) e potassio (K), oltre ad altri micronutrienti. La quantità e la disponibilità di questi nutrienti dipendono dal substrato di alimentazione utilizzato nell'impianto di biogas.
  • sostanza organica: Il digestato contiene una frazione di sostanza organica, che può essere misurata in termini di carbonio organico totale (COT) o materia organica volatile (MOV). Il contenuto di sostanza organica influenza la capacità del digestato di migliorare la struttura e la fertilità del suolo.
  • pH: Il pH del digestato può variare a seconda del substrato alimentato al digestore. Un pH adeguato è importante per garantire la stabilità del digestato e la sopravvivenza di microrganismi benefici nel suolo.

Occorre ottimizzare e diffondere la concimazione organica con impiego preciso del digestato in sostituzione del concime chimico, aumentando la consapevolezza delle sue peculiarità rispetto a concimi di sintesi e incrementando l’efficienza d’uso dell’azoto prontamente assimilabile che contiene.

Joskin offre la gamma più completa di mezzi specializzati, con applicativi tipo barre e strumenti per lo spandimento e distribuzione del digestato - liquido o solido esso sia - con tecniche specificatamente agronomiche.

Con Joskin forniamo le migliori soluzioni logistiche che necessitano agli impianti di biogas-biometano: i mezzi migliori per cogliere tutti i benefici della filiera che tanto fa bene all’ambiente, all’economia e alla salute delle persone.

Joskin, provare per credere.

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